Seminario Estivo sul cap. XVII Bhagavadgita (2^ parte)
Il XVII capitolo della Bhagavadgita fornisce delle categorie per interpretare ed orientarsi nella realtà quotidiana, ma negli ultimi sei ci avvisa che un’altra dimensione dovrebbe essere il fine cui indirizzare le attività descritte nei ventidue shloka precedenti.
Partiamo dunque dall’immanente che è più semplice, così come fa Krishna con Arjuna.
Se prendessimo tre colori e li mescolassimo tra loro in diverse proporzioni, potremmo ottenere un numero infinito di combinazioni, esattamente come la natura intima degli esseri umani. E’ questa natura che determina i desideri, i pensieri e le azioni. Ritengo non sia casuale che i tre guna vengano rappresentati con gli stessi colori che nell’alchimia occidentale rappresentavano tre stati della materia e dello spirito: tamas-nero-nigredo, rajas-rosso- rubedo, sattva-bianco-albedo. Nella visione vedica l’uomo nasce come nasce a causa del suo comportamento nelle vite precedenti, le quali sviluppano gusti e tendenze particolari che non svaniscono col passaggio della morte: nell’algebra del karma si tratta di Leggi tutto »Seminario Estivo sul cap. XVII Bhagavadgita (2^ parte)





