Franco de Simone è un caro amico, un brillante imprenditore, persona generosa con forti venature spirituali, ha posto due domande su FB sulle quali ogni umano di buon senso dovrebbe riflettere:
“chi ci governa… chi dovrebbe avere la responsabilità di comunità intere, perché non fa qualcosa, perché non prende posizioni? Perché ognuno di noi resta immobile a subire questi orrori?”
Con la speranza di essere smentito e senza la presunzione di avere la verità in tasca, in breve la metterei così: se siamo impressionati dall’inettitudine e dalla complicità dei politici rispetto alle catastrofi che affliggono l’umanità, è il momento di prendere atto che questi personaggi altro non sono (salvo rare e pregevoli eccezioni) che ottusi esecutori.
L’illusione che possiamo scegliere chi ci governa, è dimostrata dalla scienza politica (illustri politologi come Jürgen Habermas) e dall’esperienza: i governi cambiano, ma le scelte politiche no. Qualcuno ricorda il “Pilota Automatico” di Mario Draghi?
Non possiamo neanche paragonare la libertà di movimento che avevano i La Pira rispetto a un Giani, per dire e senza offesa per Giorgio La Pira. Quando si insedia un nuovo governo in Italia, paese occupato anche militarmente oltre che economicamente e culturalmente dagli USA, la prima telefonata al nuovo Presidente del Consiglio arriva dall’AD di Black Rock, fondo statunitense che gestisce 11.500 miliardi (!) di dollari. Chi trae benefici dalle guerre e da altri disastri più o meno fomentati, sono i grandi monopoli finanziari internazionali, altrimenti come spieghi che il presidente della Toscana (mi dispiace infierire sul povero Giani, ma è un esempio-studio) abbia potuto far collocare il rigassificatore all’interno di un porto turistico e mercantile come Piombino, in deroga ad ogni legge vigente su distanze e impatto ambientale?
Siamo stati allevati in una bolla ideologica che ci fa credere di vivere in un “giardino ordinato”, senza spiegare che questo “ordine” è rigidamente regolamentato da una gerarchia inflessibile, volutamente invisibile ai più, dove chi ci mette la faccia è l’ultimo ingranaggio di una macchina molto complessa, alimentata col denaro e sostenuta ideologicamente dalle infinite classi di intellettuali.
Franco conosce, perché ne abbiamo parlato più volte, l’epopea del Mahabharata, l’opera letteraria più vasta mai scritta, sette volte l’Iliade e l’Odissea messe assieme, nella quale si analizzano con raro dettaglio psicologico e spirituale, la grandezza celestiale e gli abissi profondi dell’animo umano, tutto questo proiettato in un ambito “politico”. Può fare strano che l’opera più influente per l’etica e la spiritualità indiana tratti di questioni di “potere”, ma solo se immaginiamo questa cultura come una fuga negli eremitaggi himalaiani, se invece la vediamo per quello che è stata veramente, ovvero il costante tentativo di coniugare strumentalmente la vita concreta dell’essere umano con la necessità di dare un significato all’esistenza su questo pianeta, allora la “politica” assume un valore preminente nella vita comunitaria.
Invece nello specifico dell’incapacità di reagire a “questi orrori”: da almeno trent’anni ogni corpo intermedio tra i cittadini e le istituzioni che poteva farsi portavoce di dissenso, è stato corrotto e svuotato dall’interno, per poi spostarlo sul virtuale, come il social che stiamo usando, controllato da algoritmi che decidono cosa e a chi far leggere questo post, per esempio.
Contemporaneamente alla demolizione dello stato sociale, le dirigenze dei partiti socialdemocratici europei si sono spostati sulle politiche DEM statunitensi, neoliberiste e fanatiche alla Milton Friedman, consigliere di governi e leader come Ronald Reagan, Margaret Thatcher e il regime cileno di Pinochet.
Ad oggi non c’è un reale dibattito politico, insieme ai ceti medi si è vaporizzata anche la politica. Lo specchio è il Parlamento Europeo e quello italiano, dove sulle questioni veramente importanti non c’è un sano dibattito democratico, poiché non esiste un partito “di sinistra”, ma due partiti di destra neoliberale, uno “populista” come Lega, FdI e Forza Italia e l’altro “tecnocratico” capeggiato dal PD, sostenuti da piccoli partiti-satellite che più che altro legittimano la definizione di “centrosinistra” e “centrodestra” dei due gruppi principali.
Come se ne esce?
Non lo so caro Franco, immagino facendo un passo verso ciò che in tutte le grandi tradizioni dell’umanità ci è stato tramandato, smettendola di pensare che la nostra civiltà sia darwinianamente la “più adatta”, come fosse il risultato di un processo di selezione “naturale”. Non c’è niente di naturale, la realtà comunitaria è una costruzione sociale che dipende dal livello di consapevolezza dei singoli individui, la “massa” è un concetto ottocentesco che va abbandonato.
Pratica virtuosa e igienica sarebbe, nell’emergenza attuale, spengere televisione e grandi giornali, informarsi in modo non convenzionale facendo gruppo con persone tra cui c’è fiducia e amicizia, però è difficile e faticoso, per esempio devi accedere alla stampa estera e tenere insieme persone che ormai sono tarate (tutti noi) su un modello molto individualista. Altra cosa credo dovrebbe essere interagire fisicamente più che virtualmente (il contrario di quello che sto facendo in questo momento!), per ritrovare il gusto della discussione e del dialogo tra persone in carne e ossa.
Intanto però, essendo al pronto soccorso politico-sociale, di fronte ad una catastrofe annunciata, dobbiamo in tutti i modi possibili e secondo le proprie capacità, opporre un NO fermo e irrevocabile alle ARMI e all’ideologia militarista che sta entrando anche nella scuola pubblica, prendere le distanze e cercare di essere testimoni rispetto ad una maggioranza di persone purtroppo distratta, poco o niente consapevole di quel che ci aspetta, persone che per necessità o per ignavia non vedono oltre la propria ideologia e il proprio orticello, circostanza che stiamo già pagando molto cara.
Graziano Rinaldi
9 agosto 2025
