A che livello di follia siamo?

Il governo italiano ha chiesto un prestito di 14 miliardi.
Finalmente si sta uscendo dall’ideologia persecutoria e liberista dell’austerità per entrare in una nuova era di espansionismo e prosperità? Sarà allentata la pressione predatoria del fisco sul lavoro e sulle piccole aziende, sarà dato ossigeno alle pensioni, alla sanità e alla scuola pubblica, allo stato sociale e alle infrastrutture?
NO… PROPRIO NO!
Il prestito è stato chiesto per ACQUISTARE ARMI al fine di combattere la Russia che non ci ha mai minacciato e non ha nessuna intenzione di farlo, la quale Russia, sarebbe al contrario ben felice di fornire all’Europa occidentale le materie prime che ci mancano a prezzi tre/quattro volte inferiori rispetto a quelli attuali e che assorbirebbe, senza dazi, i nostri prodotti nazionali.
Mi astengo da analisi politiche e psichiatriche, comunque pertinenti, ma qui, oltre alla stampa ruffiana e agli intellettuali mercenari e/o pavidi, c’è qualcosa di luciferino che ispira questi indemoniati, cui sarebbe più opportuno un bravo esorcista che uno psichiatra.
Qui c’è il DESIDERIO DI DISTRUZIONE, cui questi folli pensano di essere esonerati. Nelle loro menti “possedute” dal delirio bellico e russo fobico, oltre alla distruzione economica, se non riusciamo a fermarli, porteranno l’intera Europa in una guerra per interessi non nostri, prostrati come siamo all’impero della City e di Wall Strait, incarnati da fondi d’investimento che gestiscono 11.500 (!) miliardi di dollari (una manovra finanziaria di 4 o 5 miliardi già comporta lacrime e sangue per milioni di italiani!).
Visto che dovremo restituire il prestito in 45 anni, se verrà accordato (e i vertici UE, così tirchi quando si tratta del benessere del 99% della popolazione, diventano improvvisamente generosi se c’è da acquistare armi USA) graverà sulle prossime due generazioni di italiani e italiane, che scopriranno così quanto ci amano questi piccoli servi di grandi poteri finanziari e capitalisti. Del resto Dante insegnava già 700 anni fa: “Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza cocchiere in gran tempesta, non donna di provincie, ma bordello!” ditelo a Robertino Benigni che amava tanto Dante, prima d’innamorarsi di Bruno Vespa.
Ma soprattutto fermiamo questi pazzi, prima che ci riducano in miseria e ci restituiscano i corpi dei nostri figli dentro sacchi di plastica nera.
Graziano Rinaldi
3 agosto 2025

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