Forse perché si può vedere cosa succede in diretta 24h.
Molti hanno paragonato Gaza a un campo di sterminio nazista.
A me fa venire a mente qualcosa di ancora più enorme, di cui il sistematico e deliberato sterminio dei palestinesi con l’occupazione illegittima e violenta dei territori e la tolleranza silenziosa dell’occidente, è una perfetta rappresentazione.
Da 500 anni l’Europa occidentale ha provveduto a “civilizzare il resto del mondo, portando progresso e libertà a popolazioni dominate da oscurantismo religioso e dispotismo politico”.
Questa è la narrazione ideologica.
La realtà è stata la più grande strage di intere popolazioni in tutti e cinque i continenti: impossibile conteggiare le centinaia di milioni di persone che sono state assassinate e avere contezza dell’incredibile sofferenza provocata. I discendenti dei popoli colonizzati di tutto il mondo, provate a chiedere quando andate in vacanza, vedono l’occidente come “aggressore”.
All’inizio furono gli spagnoli e i portoghesi in nome della “vera fede” cattolica, poi, dal XVIII secolo, subentrò l’impero britannico, cristiano anch’esso, sebbene il capo della Chiesa inglese non casualmente fu e rimane a tutt’oggi il monarca regnante, esportatore della “vera civiltà” in nome della “scienza” e dell’irrinunciabile “progresso”.
Negli ultimi due secoli altri stati europei hanno provato ad occupare gli spazi rimasti liberi dall’occupazione britannica, anche loro in nome degli stessi pseudo “ideali” (che dovremmo chiamare “ideologia”) e sempre con i medesimi metodi che con disgusto osserviamo a carico dei palestinesi: uccisioni e persecuzioni indiscriminate con tratti chiaramente sadici, assoluta mancanza di compassione, indifferenza per il diritto internazionale, tracotanza militare, accanimento sulla popolazione civile violata in tutti i modi possibili, uccisa spietatamente e senza nessuna possibilità di difendersi.
I britannici hanno dominato e continuano a farlo, ma ricordiamo anche gli italiani “brava gente” in Eritrea, Somalia, Libia, Etiopia: Le armi chimiche contro i civili, le deportazioni di massa, le fucilazioni sommarie, campi di concentramento, distruzione di interi villaggi, pozzi , raccolti, lavori forzati…
Dunque che senso ha oggi la brutalità dello stato israeliano?
Come possiamo metabolizzare positivamente questo genocidio?
Se desideriamo coltivare una coscienza più evoluta è utile e importante, ma non basta pregare.
E’ necessario anche un passaggio di consapevolezza storica e di una concreta solidarietà con le vittime, di manifestare in tutti i modi possibili e pacifici la nostra dissidenza, svelando l’ipocrisia di chi abita la zona di confort del “tanto non si può fare niente… anche i palestinesi sono violenti…non so, non capisco”.
Non c’è molto da capire, è sufficiente attaccare la spina del cuore e collegarlo al cervello, la nostra vita si svolge nel presente storico ed è nel qui e ora che si vedrà il valore della persona.
Uscire dai condizionamenti cognitivi, instillati nelle nostre menti con le ideologie ipocrite della vera fede, libertà, democrazia, progresso e in ultimo “vera scienza”, è il passaggio evolutivo che ci chiede e ci permette l’attuale momento storico, ora che il velo delle bugie e delle giustificazioni di delitti mostruosi è stato definitivamente strappato dall’evidenza empirica e dalle conseguenze che già stiamo subendo per l’indifferenza e la partecipazione attiva (come stato italiano e UE) a questo orrore.
Per fare cosa?
Per accedere ad uno status umano più completo, soddisfacente, ovvero più vicino alla nostra natura spirituale, in definitiva di libertà, che non è “star sopra a un albero, ma partecipazione” (G. Gaber)
Graziano Rinaldi
31 luglio 2025
